Portatori d'acqua

Per il diritto all'acqua per tutti.
Per una gestione pubblica e partecipata

Ancora  oggi 1,5 miliardi di persone non hanno accesso all'acqua potabile e 2,6 miliardi a servizi igienico-sanitarie di base. Ogni anno 8 milioni di persone muoiono per le malattie connesse all'utilizzo di acqua stagnante.

Ogni giorno 34.000 persone, in prevalenza donne e bambini, muoiono per il mancato accesso all'acqua potabile. Siamo di fronte a un “silenzioso genocidio” che si perpetua nell'indifferenza della comunità internazionale. Una situazione intollerabile causata da una politica mondiale imposta dalle imprese Multinazionali  e da precise responsabilità e scarsa volontà politica dei Governi. 

E'  tempo di ribellarsi a questi scandalosa indifferenza .

L'accesso all'acqua costituisce un elemento costitutivo della vita, rappresenta la “sacralità della vita” di ogni essere vivente ed quindi necessario pervenire al più presto l'acqua al suo riconoscimento come un diritto umano, inalienabile.L'accesso all'acqua sta diventando infatti una questione fondamentale per l'ambiente, per l'economia, per la pacifica convivenza delle popolazioni,  in Italia  come nella maggior parte dei paesi mondo e pertanto l'acqua deve essere considerata come un bene comune, un patrimonio dell'umanità.

Sono questi gli obiettivi ed il campo di azione del Manifesto per un Contratto Mondiale sull'Acqua che attraverso l'azione del Comitato internazionale e dei vari Comitati nazionali (Belgio, Canada, Italia, Francia, Svizzera, etc), il sostegno di diverse Associazioni e Movimenti  attivi nei tre continenti, si propone di riuscire ad imporre alla comunità internazionale ed ai singoli Governi, il  riconoscimento dell'acqua come un “diritto umano inalienabile”, come  un “bene comune”, contrastando nel contempo i processi di privatizzazione e di mercificazione della risorsa e della sua gestione.

Questo obiettivo è stato lanciato dalla  Dichiarazione di Roma, sottoscritta dai sindaci di diverse città italiane in Campidoglio  nel dicembre del 2003 ed è stato successivamente condiviso ed  inserito  nelle Dichiarazioni conclusive dei vari Forum Mondiali sull'Acqua:di Porto Allegre (2001-2002), New Delhi (2004), Manaus (2005), Bamakò e Caracas (2006) e dalle proposte dei Forum Alternativi Mondiali di Firenze (marzo 2003), di Ginevra (marzo 2005) e da ultimo nel Forum di Città del Messico (marzo 2006)

Questa richiesta, condivisa a livello mondiale da tutti i Movimenti impegnati a difesa dell'Acqua, è stata accolta da alcune recenti risoluzioni del Parlamento Europeo, ma non è stata finora minimante presa in considerazione e sancita dagli Stati e dalle Comunità internazionale.

La Comunità internazionale che ha approvato la dichiarazione finale del IV° Forum Mondiale dell'acqua (città del Messico  2006) si è rifiutata di riconoscere l'accesso all'acqua come diritto umano nonostante una  precisa richiesta formulata dal Parlamento europeo, cioè dai rappresentanti di 25 paesi e di 450 milioni di cittadini.

In sintesi, la Campagna  " I portatori  d'acqua"   vuole essere  una modalità per mettere in rete,  rendere concrete e  dare visibilità politica a tutte le iniziative locali di partecipazione dei cittadini e delle comunità locali che sono disponibili a sostenere  ed impegnarsi per il riconoscimento dell'acqua come diritto umano  e soprattutto di mobilitazione di risorse e di impegno  da parte dei Movimenti ed ONG.

Un percorso di mobilitazione che si è concretizzato nel marzo del 2007 a Bruxelles,  con la realizzazione della  “1° Assemblea Mondiale dei cittadini per l'Acqua”.

Questo appuntamento è stato il primo concreto momento di progettualità politica, di tipo parlamentare,  messo in atto dai cittadini e dalle comunità locali, nei confronti dei Governi e delle Comunità internazionale per sollecitare, da parte dei Parlamenti il riconoscimento dell'accesso all'acqua come un diritto universale per tutti .


ultima modifica: 27/09/2022 Alma P.
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