La campagna

Ancora oggi 1,6 miliardi di persone non hanno accesso all'acqua potabile e altri 2,6 miliardi non beneficiano di servizi igienico sanitari di base. Nel 2020 le persone che non avranno accesso all'acqua saranno oltre 3 miliardi. Ogni anno 8 milioni di persone muoiono per malattie connesse all'utilizzo di acqua stagnante. Ogni giorno 34.000 persone, in prevalenza donne e bambini, muoiono per il mancato accesso all'acqua potabile.
La Comunità internazionale e i governi, sotto la pressione delle imprese multinazionali dell'acqua, si sono finora rifiutati di riconoscere il diritto umano all'acqua nelle dichiarazioni finali delle ultime cinque edizioni del Forum Mondiale dell'acqua e hanno delegato al mercato e ai privati la mission di promuovere l'accesso all'acqua potabile in tutti i continenti.

La cultura oggi prevalente è quella di considerare l'acqua:
• un bisogno individuale, che ciascun cittadino soddisfa in funzione del potere di acquisto e pretendendo di pagarla il meno possibile e di consumarne quanta ne vuole;
• una risorsa naturale disponibile. Gli operatori del mercato ritengono sia una merce da sfruttare, trasportare e vendere senza limiti e con i minori vincoli ambientali possibili;
• un bene demaniale, soggetto alla sovranità nazionale da parte dei governi, un patrimonio da gestire come un servizio di rilevanza economica, da sfruttare come fonte di entrata fiscale a livello nazionale e territoriale;
• una merce sempre più rara , per il mercato globale, che in funzione della sua indispensabilità per la vita di ogni essere umano assume un valore economico strategico anche in termini di speculazione finanziaria.
ultima modifica: 27/09/2022 Alma P.
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