15 giugno 2020

FIUME AMAZZONICO SOFFOCATO DA IDROELETTRICO E ESTRAZIONI MINERARIE

Tonnellate di pesci stanno morendo nel fiume Teles Pires, Mato Grosso (Brasile). Le popolazioni indigene vedono i loro luoghi sacri distrutti da centrali idroelettriche e miniere illegali.

La prima moria di massa si è verificata nel Febbraio 2019, solo una settimana dopo l’apertura della centrale idroelettrica di Sinop. La multinazionale responsabile della centrale, il cui 51% è di proprietà della EDF (Electricité de France) e con l’83.6% delle azioni a capitale pubblico, ha raccolto meno della metà dei pesci in decomposizione, il resto è stato sotterrato dalle comunità locali. 


La legge brasiliana sancisce l’obbligo di rimuovere completamente la vegetazione dal terreno dove si progetta di installare un bacino idroelettrico. Altrimenti, la vegetazione si decomporrebbe dopo essere stata inondata. Questo processo chimico consuma l’ossigeno dalle acque più profonde, che si trasforma in CO2 e, successivamente, in metano. Quando la diga apre le chiuse, questi gas serra vengono liberati nell’atmosfera. Nel caso della Sinop, è stato rimosso solo il 30% della copertura vegetale, in più di 200 Kilometri quadrati di territorio inondato.


“Le centrali idroelettriche nei tropici pregiudicano gli sforzi fatti per il controllo dei cambiamenti climatici” , dice Fearnside nel suo studio. “Le centrali idroelettriche nella foresta Amazzonica possono emettere molti gas serra, soprattutto nei primi anni successivi all’allagamento dei bacini” , aggiunge il biologo, dimostrando che l’idroelettrico non è così pulito come viene presentato. 


Balbina è un’altra diga amazzonica che non ha rimosso la vegetazione dal bacino, e gli studi dimostrano che emette 11 volte più gas di una centrale termoelettrica con la stessa capacità energetica. Un’altra centrale tropicale che mostra questa combinazione climaticamente esplosiva è la Petit Saut, centrale idroelettrica della Guyana Francese, che ha allagato 370 Kilometri quadrati di giungla per produrre 116 MW ed è anch’essa gestita dalla compagnia francese EDF.


Le conseguenze dell’installazione della centrale di Sinop vanno molto oltre gli impatti ambientali. Più di 1000 famiglie di piccoli coltivatori che vivevano lungo le sponde del fiume, sono state colpite dagli effetti della costruzione dell’invaso.  


“L’EDF sta invadendo i nostri territori, distruggendo i nostri fiumi e i nostri luoghi sacri. Ogni volta che cerchiamo di presentare le nostre richieste, veniamo bloccati”


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ultima modifica: 16/06/2020 Alma P.

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