05 settembre 2015

Ghana. Il diritto all´acqua dopo "Water citizens"

Dopo il forum di luglio, il governo ghanese punta ad introdurre consumi garantiti solo alle famiglie che possono prepagare il costo.
Nel mese di luglio dopo la realizzazione del Forum, promosso da Cospe, Cicma, Isodec per sollecitare una politica di concretizzazione del diritto umano all’acqua non è tardata la riposta del governo che, tramite l'Amministratore Delegato della compagnia Ghanese "Water Company Limited", ha lanciato la proposta di introdurre in Ghana il modello di “carte-contatori prepagati”, cioè  un pagamento anticipato del consumo dell’acqua.

La "Water Company Limited" si propone infatti di acquistare sofisticati apparecchi che associati ai contatori consentiranno alle famiglie, che dimostrino la possibilità  di pagare preventivamente il consumo di acqua e quindi di accedere alla fornitura richiesta.

Le famiglie che non saranno in grado di dimostrare la disponibilità economica per anticipare il costo della fornitura dell’acqua, e quindi di versare un acconto sulle loro carte d'acqua, non avranno nessuna garanzia di obbligo da parte della società e dello Stato a provvedere alla fornitura.

Questa iniziativa costituisce di fatto una minaccia non solo a quel quantitativo minimo riconosciuto dalla comunità internazionale come diritto umano, ma soprattutto una minaccia alla sovranità dei diritti dei cittadini ghanesi sia di quelli che abitano nella città che delle comunità rurali che gestiscono a livello comunitario gli acquedotti e l’accesso all’acqua.

Contro questa minaccia è in atto una azione di mobilitazione con il supporto della Campagna "Water Citizens”. In allegato la dichiarazione di Leonard Shang-Quartey, portavoce della Campagna.
ultima modifica: 07/09/2015 Alma P.

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