07 novembre 2016

Marrakech. COP 22 (7-18 novembre)

Il primo incontro globale dopo l'entrata in vigore dell'Accordo di Parigi sul clima si apre con diverse ombre e preoccupazioni
L'incontro, ha un carattere preparatorio e di pianificazione dei prossimi impegni da assumere rispetto alla pianificazione delle misure e ai meccanismi di revisione per la riduzione delle emissioni globali,  allo studio delle misure da adottare per arrivare a destinare 100 miliardi di dollari all’anno ai Paesi in via di sviluppo, a partire dal 2020.

All'incontro parteciperanno solamente i Paesi che hanno ratificato la COP 21, cioè poco più della metà dei firmatari dell'accordo di Parigi del dicembre 2015. Per l’Italia sarà presente il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti.

Ma nei corridoi della COP 22, "c'è puzza di petrolio", come denuncia uno studio di Corporate Accountability International , riportato da Rinnovabili.it . Il primato è la presenza al tavolo negoziale delle principali multinazionali e lobby delle energie fossili come “osservatori”, grazie al sostegno di alcuni Stati (gli Stati Uniti, l’Australia e l’Unione Europea) ma avranno accesso anche alla maggior parte delle discussioni che si terranno a Marrakesh, anche quelle a portechiuse. Avranno di fatto la possibilità di promuovere i loro interessi.

Anche la società civile sarà presente e cercherà di farsi sentire a Marrakesh.La Coalition marocaine pour la justice climatique   coordina la mobilitazione internazionale mettendo a disposione uno spazio autogestito  e promuovendo per il 13 novembre  una Marcia internazionale per il Clima .
ultima modifica: 07/11/2016 Alma P.

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