15 gennaio 2020

NUOVI LIMITI UE PER I PFAS IN ACQUA POTABILE

La revisione della Direttiva UE sulle Acque Potabili restringe i limiti accettabili per i PFAS e numerosi altri inquinanti delle acque, inclusi il bisfenolo A, o BPA, microplastiche, piombo e cromo.

I PFAS (sostanze poli e perfluoroalchiliche), usati sin dal 1940 nei vestiti e tappeti anti-macchia, prodotti per la pulizia, vernici e imballaggi, sono ampiamente distribuiti nell’ambiente, in particolare nelle acque superficiali e sotterranee. Sono inoltre molto persistenti sia nell’ambiente che nel corpo umano.


Riguardo ai PFAS, l’Unione Europea comincerebbe stabilendo un limite, per le acque potabili, di 100 parti per trilione (ppt), per 20 sostanze chimiche appartenenti alla vasta famiglia dei PFAS. Entro tre anni, i regolatori dovrebbero sviluppare protocolli di sperimentazione e un limite legale per tutte le 4700 sostanze della famiglia.


La prima partita di PFAS a cui verranno assegnati nuovi limiti includerà le 16 sostanze chimiche elencate in una prima bozza, inclusi i PFOA e i PFOS.


La maggior parte degli impianti di trattamento delle acque dovranno aggiornarsi per allinearsi ai nuovi standard. Infatti, i PFAS non sono sufficientemente eliminabili tramite i processi di coagulazione, flocculazione, sedimentazione, filtrazione, biofiltrazione, ossidazione chimica (clorazione, ozonizzazione, processi avanzati di ossidazione), irradiazione UV e filtrazione a membrana a bassa pressione.

ultima modifica: 15/01/2020 Alma P.

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