Protocollo internazionale per il diritto all'acqua

La campagna internazionale per concretizzare il diritto umano all'acqua e le modalità di sostegno,
Il dibattito e le iniziative in Italia rispetto al diritto umano all'acqua.

Per sollecitare la comunità internazionale a definire norme giuridicamente vincolanti sul diritto all'acqua, a concretizzazione della risoluzione dell'ONU del 2010, il Contratto mondiale ha redatto nel 2015 la proposta di un " Protocollo Opzionale al Patto Internazionale sui Diritti economici sociali e culturali" (PIDESC)  che definisce le modalità per rendere concreto il "Diritto umano all'acqua e ai servizi igienici" , riconosciuto dall'ONU nel 2010.
Questa proposta  si proponeva di contrastare il mancato inserimento del diritto umano all'acqua tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile della Agenda 2030 e l'assenza di impegni a difesa dell'acqua a livello di Dichiarazione della COP 21 di Parigi.
L'urgenza di quantificare il diritto umano all'acqua e definire le obbligazioni a carico degli Stati per concretizzazione del diritto umano all'acqua, a distanza di 20 anni dal riconoscimento dell'ONU, attraverso uno strumento di diritto internazionale, cogente per gli Stati costituiscono  una priorità per contrastare i processi di  trasformazione dell'acqua in una commodity  e in strumenti di speculazione finanziaria,  ridurre l'impatto sull'accesso all'acqua determinate dai cambiamenti climatici, ma soprattutto contrastare la trasformazione dei diritti umani universali  in diritti economici e sociali  accessibili solo attraverso il mercato attraverso la liberalizzazione dei servizi locali che introducono vincoli alla sovranità degli Stati.
L'adozione da parte della Comunità internazionale di un Protocollo/Trattato Internazionale per il diritto umano all'acqua, associato al Patto PIDESC, consentirebbe di introdurre importanti elementi di avanzamento e novità rispetto alle risoluzioni, convenzioni e trattati esistenti, definendo  le modalità con cui il diritto di accesso al "minimo vitale" deve essere garantito dagli Stati sul piano sostanziale e su quello procedurale.
Il Protocollo, redatto con il supporto di esperti e docenti di diritto internazionale, è  composto da 32 articoli accompagnati da un "commento" che illustra il criterio di stesura, inquadra le finalità e I riferimenti giurisprudenziali.
Per  ottenere l'adesione alla proposta del Protocollo da parte di un gruppo di Stati è stata lanciata  la Campagna internazionale  " WaterHumanrighttretay "  finalizzata a promuovere presso le Associazioni, Comitati, Movimenti impegnati nella difesa dell'acqua, la proposta di adozione  del Protocollo internazionale e per il diritto all'acqua. che ha evidenziato  l'assenza di una volontà politica da parte di singoli Stati ad accettare le proposte del Protocollo e quindi I rischi di indebolimento dello strumento se affidato alla negozziazione degli Stati .

La proposta del Protocollo è stata sottoposta dapprima al Governo italiano, attraverso un evento organizzato presso il MInistero degli Affari Esteri (2015) è poi presentata ai rappresentanti degli Stati accreditati presso il Conisglio dei Diritti Umani a Ginevra attraverso un "side-event" organizzato dalla rappresentanza della Bolivia (aprile 2019). Successivamente la proposta è stata presentata dal CICMA alla Segreteria di Stato del Vaticano, il Dicastero per lo sviluppo Umano Integrale e la Pontificia Commissione per la Cultura ed ha portato a pronunciamenti di Papa Francesco a partire dalla "Laudato SI" e nel documento "Acqua fons vitae" a sostegno del'implementazione della risoluzione ONU attraverso l'adozione di strumenti giuridici.

L'indicazione emersa  attraverso le varie iniziative attivate attraverso la Campagna è stata la constatazione che attualmente non sussistono le condizioni di fattibilità e di volontà politica per l'avvio presso il Consiglio dei Diritti umani di un processo negoziale  che non comporti uno svuotamento delle proposte e obbligazioni  contenute nel Protocollo per il diritto umano all'acqua a sostegno della risoluzione dell'ONU del 2010.

ITALIA: PRESE DI POSIZIONE E PROPOSTE SUL DIRITTO UMANO ALL'ACQUA

Il posizionamento del Vaticano  
A partire dalla Enciclica “Laudato Si”, papa Francesco ha espresso con forza la difesa non soltanto dei diritti della Terra ma in modo particolare ricordato che “ l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani ”.
Nel suo intervento del 24 febbraio 2017 , il Papa ha richiamato la responsabilità degli Stati e esplicito l’urgenza di adozione di strumenti giuridici che consentano al concretizzazione del diritto umano all’acqua.
Approfondimenti sono disponibili nella sezione Documenti - Dichiarazioni Chiesa

Il posizionamento del Parlamento
❐ Il diritto umano all’acqua in Italia è stato affrontato nel corso della XVII legislatura ed aveva trovato una prima modalità di riconoscimento come diritto umano di tutti i cittadini sulla base della risoluzione dell’ONU, con identificazione di una modalità di presa in carico del costo per garantire a tutti l’ accesso ad un minimo vitale( 50lt/pers/gg), attraverso il DDL 2343 su “ Principi per il governo e la gestione pubblica dell’acqua”, approvato dalla Camera il 20 aprile 2016, che riprendeva solo in parte i contenuti del DDL 2212 di iniziata popolare. Il DDL 2343 con l’art. 2 sanciva il riconoscimento del diritto umano all’acqua e l’acqua come bene comune; con l’art.7 definiva le modalità con cui garantire il diritto al minino vitale e la copertura del costo.
Purtroppo questo disegno di legge, dopo l’approvazione della Camera, è rimasto bloccato presso la Commissione Ambiente del Senato e il provvedimento è pertanto decaduto con la fine della legislatura.
Per approfondimenti vedi News 13 settembre 2016

Il posizionamento del Consiglio Nazionale Forense
A partire dal 2015, Il Consiglio Nazionale Forense ha avviato un approfondimento sul tema della difesa del diritto umano all’acqua, tema che è stato oggetto di diverse prese di posizione da parte del Consiglio attraverso il suo Presidente.
Manifesto dell'acqua come diritto fondamentale del 30 ottobre 2015 in occasione del convegno ‘‘L’acqua: diritto fondamentale dell’individuo’’
❐" Diritto all'acqua ", intervento del Presidente del CNF al Convegno "Regole per l'acqua, regole per la vita"
Relazione del Presidente Andrea Mascherin in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario 2018 del Consiglio Nazionale Forense


La tutela dell’accesso alle famiglie in condizione di disagio economico
❐ L’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico, che regolamenta la gestione del servizio idrico, in coerenza con le disposizioni recate dal P.C.M. 13 ottobre 2016, con la delibera 897/2017/R/idr ha introdotto, a partire dal 1 gennaio 2018, regole uniformi per l’intero territorio nazionale in merito alla istituzione di un bonus sociale idrico per garantire l’accesso all’acqua alle famiglie in condizioni di disagio economico, estendendo quindi anche all’acqua bonus sociali già applicati per altri servizi. Il bonus consiste in uno sconto in bolletta pari al costo di 18,25 mc annui (equivalenti a 50 litri al giorno, cioè il quantitativo minimo stabilito per legge per il soddisfacimento dei bisogni personali) per ciascun componente il nucleo familiare.
Leggi la pdf  Delibera Bonus idrico sociale  

 
ultima modifica: 26/01/2023 Alma P.
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